Che cos’è Okitask in bustine orosolubili?
Okitask in bustine orosolubili appartiene alla categoria dei farmaci antinfiammatori e antireumatici.
Per che cosa è indicato?
Okitask in bustine orosolubili è indicato per dolori di diversa origine e natura, in particolare: mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori muscolari e osteoarticolari.
Che cosa contiene?
Una bustina contiene:
Principio attivo: ketoprofene sale di lisina 40 mg (corrispondente a 25 mg di ketoprofene).
Eccipienti: povidone, silice colloidale, idrossipropilmetilcellulosa, eudragit EPO, sodio dodecil solfato, acido stearico, magnesio stearato, aspartame, mannitolo, xilitolo, talco, aroma lime, aroma limone, aroma frescofort.
Come si usa Okitask in bustine orosolubili?
Adulti e ragazzi sopra i 15 anni: 1 bustina una sola volta, o ripetuta 2-3 volte al giorno, nelle forme dolorose di maggiore intensità. Il contenuto della bustina può essere posto direttamente sulla lingua: Okitask orosolubile si dissolve con la saliva, consentendone l’impiego senz’acqua.
È preferibile assumere il prodotto a stomaco pieno.
Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.
Non impiegare per periodi di tempo prolungati senza il consiglio del medico.
Che cos’è il mal di testa
Il mal di testa, o cefalea, è uno dei disturbi più comuni, che non discrimina tra età, etnia e sesso (benché più diffuso tra le donne): secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 46% della popolazione mondiale ha sofferto di almeno un episodio di cefalea in tutta la vita.
È estremamente eterogeneo per causa, talvolta non identificabile, tipologia, manifestazione dei sintomi, frequenza, intensità ed effetti. La sua gravità può essere invalidante, tale cioè da impedire di compiere qualsiasi attività, e può compromettere fortemente la qualità della vita.
La classificazione delle diverse forme di mal di testa è molto complessa, ma si possono distinguere, a grandi linee, cefalee primarie, non ricollegabili ad alcuna malattia, da cefalee secondarie, che costituiscono il sintomo di un altro disturbo, tra cui lesioni intracraniche e traumatismi, malattie metaboliche, reazioni allergiche, infezioni.
Come si manifesta
Le tre principali forme primarie di mal di testa, quindi non associate ad altre malattie, sono rappresentate da cefalea a grappolo, cefalea tensiva ed emicrania. Nella cefalea a grappolo, maggiormente diffusa tra gli uomini, sono colpiti principalmente occhi, zigomi e tempie, il dolore è molto intenso e di durata limitata. La cefalea tensiva coinvolge tutta la fronte o la testa, il dolore è d’intensità variabile e può durare da meno di un’ora a una settimana.
L’emicrania è più comune tra le donne, si manifesta su un solo lato della testa, con dolore pulsante, più o meno intenso e spesso accompagnato da nausea, vomito, insofferenza verso la luce e i suoni. La sua durata è variabile (da poche ore ad alcuni giorni) e la sua frequenza periodica. In base all’intensità, il dolore può impedire di compiere qualsiasi movimento o attività.
Quali sono le cause
Le cause del mal di testa sono svariate e spesso sconosciute: è il caso della cefalea a grappolo, sui cui fattori responsabili sono state formulate solo ipotesi. In alcuni casi, la cefalea tensiva può essere causata da un’eccessiva contrazione dei muscoli del collo o dalla masticazione, mentre una dilatazione repentina dei vasi sanguigni della testa potrebbe essere responsabile di emicrania, ma non è stato ancora del tutto chiarito.
Forse una predisposizione genetica, condizioni ambientali e abitudini di vita possono spiegare la frequenza degli attacchi.
Alcuni fattori possono contribuire a scatenare un episodio di mal di testa, tra questi: lo stress e la stanchezza, l’eccessiva concentrazione, particolari odori, il fumo, la scarsa alimentazione, l’assunzione di alcol, determinati alimenti o ingredienti, alcuni farmaci, la fase del ciclo mestruale, la carenza di sonno.
I rimedi
Data la varietà di forme in cui il mal di testa si presenta, sarebbe opportuno, in caso di episodi ricorrenti, verificare la specifica tipologia con uno specialista, che orienterà verso la terapia più appropriata.
In genere, gli analgesici e i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) sono efficaci nel placare il dolore causato da una cefalea di tipo tensivo o da un’emicrania.
Costituiscono, peraltro, il rimedio di maggiore utilizzo, che non richiede la prescrizione e il controllo del medico.
Le cefalee a grappolo e le emicranie di grave intensità vengono trattate con i triptani, prescritti esclusivamente dal medico.